20 anni fa: “La Melevisione” inizia le trasmissioni su RaiTre

Una chat di aspiranti giornalisti può contenere disparati argomenti di conversazione. Se trascurare l’attualità risulterebbe una contraddizione spiazzante, non è detto che non si trovi anche il tempo per crogiolarsi un pochino nella nostalgia. Il ricordo del proprio passato, soprattutto degli anni infantili e adolescenziali, è un’occasione per riscoprire un vissuto comune che, spesso, coincide con un periodo più spensierato. Cartoni, giochi e passatempi si riscoprono memorie condivise, tracciano linee di confine di ere delle quali ci si ritrova tutti figli. Ed è così più facile ammettere vecchie passioni che, a distanza di anni, suscitano riso e un filo di imbarazzo, nascosto dalla consapevolezza di una diffusa appartenenza.

Così, un link dell’intervista rilasciata il 16 gennaio da Danilo Bertazzi al Fatto Quotidiano si trasforma in un’occasione per riavvolgere il nastro per pochi minuti. E se questo nome vi dice poco o nulla, sicuramente quello di Tonio Cartonio vi sarà senz’altro più familiare. Proprio lui, il personaggio più famoso della “Melevisione”, il programma televisivo per bambini trasmesso per la prima volta il 18 gennaio di 20 anni fa. Era il 1999 quando, negli studi di Torino della Rai, si iniziò a rappresentare il celebre “Fantabosco”, popolato da personaggi fantastici, da Lupo Lucio alla Principessa Odessa, dalla strega Varana al Principe Giglio. Un insieme di figure che, a distanza di 20 anni, ci fa sorridere per la nostra ingenuità da bambini ammaliati da quel mondo fiabesco, le cui avventure si alternavano a cartoni come “Bob aggiustatutto” o “Tre gemelle e una strega”. Appuntamento fisso, per anni, nella striscia del primo pomeriggio di RaiTre, prima del trasferimento su Rai Yoyo nel 2013, quando il programma-contenitore era già sprofondato nella marginalità.

A sinistra, Tonio Cartonio. A destra, Danilo Bertazzi che, a quanto pare, vive e lotta in mezzo a noi

Uno di quei patrimoni che pensiamo di aver accantonato in chissà quale anfratto di memoria, ma che il più piccolo spunto è sufficiente a rievocare in maniera anche nitida e precisa. Con tutti i suoi traumi: l’interruzione improvvisa dell’11 settembre 2001 per l’edizione speciale del TG3 dovuta all’attentato alle Torri Gemelle. Il nostro evento generazionale, di cui ricordiamo le circostanze e l’impatto sulla quotidianità, sebbene non fossimo in grado di comprenderne la drammaticità e la crucialità. Chi, invece, ammette lo shock ricevuto a suo tempo dalla falsa notizia della morte dello stesso Bertazzi per overdose nel 2005 e che aveva portato alla sostituzione di Tonio Cartonio con Lorenzo Branchetti nel ruolo di Milo Cotogno. Una delle fake news più difficili da estirpare dalle credenze comuni. Dopotutto, spiegatela voi l’overdose a un bambino delle elementari. Come se a uno dei vostri cugini più piccoli doveste far capire che Peppa Pig sia la possibile antesignana di una salsiccia o di una braciola.

Il video dell’interruzione della Melevisione per l’edizione speciale del TG3 l’11/09/2001

Perché ogni generazione ha i suoi riferimenti, apprezzati per sempre per il semplice gusto di essere stati i compagni di un’età che si tende a ricordare in maniera idillica, al di là di cosa fossero o cosa rappresentassero. Eppure per noi, i cartoni e i programmi che guardavamo, i giocattoli che compravamo, le carte che collezionavamo, i calciatori che adoravamo, saranno sempre migliori di quelli venuti prima o dopo.

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