Premio Nobel, “Il fu Mattia Pascal”, l’adesione al fascismo, “Uno, nessuno e centomila”, le maschere. Sono i nomi, i concetti più immediati che ci vengono in mente quando si nomina Luigi Pirandello. Un gigante in prosa della letteratura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento. Una figura geniale, uno scrutatore attento della realtà, dei suoi personaggi e dei suoi paradossi, non confinabile soltanto nelle più basilari informazioni biografiche.
Il 10 dicembre di 82 anni fa, a Roma, Pirandello lasciava, come eredità, uno sguardo profondo sulla realtà e sui rapporti sociali che la compongono. L’umorismo, su cui ha scritto un celebre saggio, è stato il suo strumento indagatore e svelatore. L’esempio della vecchietta imbellettata è presente in ogni manuale di letteratura, in tutte le antologie liceali. Sentimento del contrario come capacità di avvertire e comprendere le contraddizioni dietro i comportamenti più assurdi e grotteschi.
Il concetto di grottesco è molto meno associato al nativo di Agrigento, ex Girgenti, ma è interpretabile come il risultato delle sue attività scrittorie. Nella mia tesi di laurea triennale, perdonate la fonte non così autorevole, ho voluto approfondire il discorso della presenza di questa caratteristica nell’opera pirandelliana, in particolar modo nelle sue novelle, raccoglitrici di un mondo sterminato di prototipi e situazioni. Pirandello non ha mai affrontato il grottesco in modo sistematico in una delle sue trattazioni ma, come ha sottolineato il critico Livio Bottani:
“in lui la dimensione umoristica si applica a situazioni descritte in maniera grottesca, tale da lasciar trasparire il grottesco delle realtà che delimitano”.
Il grottesco è stato l’approdo, forse inconsapevole, delle analisi di Pirandello. Un punto di arrivo non creato dal nulla, ma svelato in quanto componente primaria del vissuto. Un grottesco non interpretato come un mezzo di caricatura e storpiatura della realtà, ma come la sua stessa essenza, portata in evidenza dall’utilizzo dell’umorismo. Identificato in quel contrario avvertito nell’osservare e capire il comportamento della vecchia signora imbellettata.